Qualche settimana addietro ci siamo occupati di una commissione regionale in cui si è discusso del Piano Rifiuti della provincia di Brescia. In quel caso ottenemmo una intervista dal Consigliere regionale Francesco Patitucci il quale ci riferiva che, nonostante dubbi e contrarietà dell’opposizione, si era dato di fatto il via libera all’utilizzo della contestata terza linea del termovalorizzatore di Brescia.
L’utilizzo di questa linea è fortemente contestato in quanto l’aria della nostra città è ormai su livelli di inquinamento oltre ogni soglia accettabile e che pertanto, invece di aprire la strada ad ulteriori fonti di inquinamento bisognerebbe avviare una sana politica di riqualificazione del territorio.
La terza linea, in particolare, nacque originariamente per il trattamento esclusivo della biomassa ma, a quanto pare, adesso ha ricevuto o riceverà a breve, l’autorizzazione ad essere utilizzata nelle situazioni di emergenza.
Tutto questo proprio (guarda caso!) mentre il caso rifiuti della Campania assurge in questi giorni a “emergenza nazionale”.
Vogliamo credere che si tratti solo di una fortuita coincidenza e che, piuttosto, si comincino a prendere nelle dovute considerazioni i recenti dati diffusi dall’Arpa in merito alla qualità dell’aria, non solo nella zona di San Polo, ma in tutto il comprensorio bresciano, ma soprattutto che l’inquinamento non si combatte chiudendo le sedi dell’Arpa ma riducendo le fonti di inquinamento e recuperando il territorio ampiamente sfruttato a fini commerciali restituendolo alla natura.

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