La sentenza del Consiglio di Stato che di fatto sollecita il TAR di Brescia a chiudere la vicenda di via Brocchi e la recente occupazione della Sala Civica di via Cavellini a Sanpolino ha rimesso in prima pagina la discussa discarica di amianto che la Profacta intende realizzare in via Brocchi e sulla quale pende ancora oggi il dubbio su come si sia potuta concedere l’autorizzazione allo smaltimento di amianto proprio a due passi dalle abitazioni della città.
Abbiamo chiesto al Consigliere Regionale Francesco Patitucci di Italia dei Valori il suo pensiero in merito al pronunciamento del Consiglio di Stato. “Nella realtà, il Consiglio di Stato non sembra essere entrato nel merito della questione, in quanto dal suo pronunciamento viene fuori un forte sollecito al TAR di Brescia a pronunciarsi in maniera tempestiva e definitiva sull’argomento. Io ho seguito molto da vicino la vicenda essendo, probabilmente, uno dei pochi se non l’unico rappresentante politico presente nelle istituzioni ad apporre la mia firma insieme all’allora vicesegretario IDV Gianni Folli e a quelle dei cittadini che si opponevano alla realizzazione della discarica.”. Prosegue Patitucci: “Voglio anche ricordare che la questione discarica venne fuori proprio grazie ad una mia interpellanza del 2008 e che poi, su richiesta del Comitato, fui sempre io che, nell’espletamento del mio mandato in Provincia, procurai in tempi brevi la documentazione necessaria per il ricorso entro i termini. Proprio in queste settimane la VI Commissione della Regione Lombardia, della quale io faccio parte, si sta occupando della spinosa questione della discarica di amianto di Montichiari e non posso fare a meno di notare come, pur simili, le due vicende sembrano viaggiare su due binari diversi. Anzitutto il Comitato SOS Territorio di Montichiari, del quale ho fatto mie le sue richieste, ha raccolto oltre 8000 firme che sono state gestite in maniera ineccepibile. Lo stesso Comitato ha poi ottenuto più di una audizione in Regione Lombardia per esporre le proprie ragioni e proposte. Voi capite che quando una mozione arriva in Regione con in più il sostegno di una corposa petizione popolare diventa più probabile che le ragioni dei cittadini vengano considerate sullo stesso piano di quelle economiche.
Purtroppo, e lo dico con rammarico, la mia e le oltre 3000 firme raccolte dal Comitato Spontaneo contro le Nocività in Regione Lombardia io non le ho mai viste e non posso fare a meno di chiedermi come mai in Regione non sono arrivate.  Mi piacerebbe sapere dove sono state presentate ed a sostegno di quali richieste visto che paradossalmente, proprio la Regione e la VI Commissione sono quelle che avrebbero potuto affrontare e discutere il problema.
Concordo che le ragioni della protesta della gente siano ineccepibili e sottolineo che fin dall’inizio della protesta ho dato la mia piena ed incondizionata collaborazione a sostegno della emergente manifestazione di dissenso della gente. Penso”
conclude Patitucci, “che le oltre 3000 firme andavano esposte alle sedi Istituzionali competenti e che mi rammarica il fatto che, pur essendo io stesso uno dei firmatari, non sappia, ad oggi, che fine abbiano fatto quelle firme.
Ribadisco che non intendo entrare in polemiche sterili, ma spero che queste mie parole vengano viste come un incentivo a far approdare la protesta della gente anche nelle sedi istituzionali oltre che nelle aule dei tribunali e a coinvolgere in maniera chiara e diretta i rappresentanti politici locali eletti con i voti della gente affinchè questi non possano trincerarsi dietro la dichiarata apoliticità dei Comitati Ambientalisti.
Il vero problema è la quantità di amianto da smaltire e visto che il territorio bresciano è considerato la pattumiera della lombardia se le forze politiche non si fanno sentire, la maggior quantità di amianto verrà smaltita a Brescia e Provincia. 
Per questo motivo i  politici vanno ascoltati e coinvolti nelle vicende che riguardano il vivere sociale ed invito tutti a chiedersi il perchè, tra i tanti bresciani eletti alla Regione Lombardia, io sono probabilmente l’unico che ha avuto il coraggio di schierarsi apertamente  dalla parte della gente, apponendo la mia firma.”

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