La Profacta intende fare le cose in fretta e appena ottenuta una nuova AIA, visto che la precedente è ancora in attesa di un pronunciamento definitivo nel merito, ha ripreso i lavori in fretta e furia.
Cose strane, cose che accadono in Lombardia visto che il paradosso è ormai evidente.
Se esiste una autorizzazione contestata sulla quale pende un ricorso che ancora oggi non ha ottenuto una sentenza definitiva nel merito, come è possibile riprendere i lavori facendosi rilasciare una nuova autorizzazione che chiaramente non può sanare i vizi contestati alla precedente in rapporto alle distanze minime dai centri abitati e dalle scuole pubbliche dei quartieri di San Polo e Buffalora?
E’ palesemente ambiguo anche lo strano silenzio dell’Amministrazione Comunale di Brescia dalla quale ci si sarebbe aspettata una presa di posizione a tutela della salute dei cittadini della zona chiedendo la sospensione dei lavori almeno fino a quando non ci sarà un pronunciamento giudiziario nel merito della questione.
Intanto già da ieri sulla strada principale, all’altezza del cavalcavia dell’autostrada, ha fatto la sua comparsa un inquietante cartello che informa del pericolo a MT 100 per discarica di amianto, scoraggiando chiunque dall’avvicinarsi a via Brocchi! Allora ci piacerebbe capire, visto che è pericoloso avvicinarsi, chi e come controlla la correttezza delle operazioni oppure se il controllato è anche il controllore di se stesso.
Che garanzie ha messo in atto o intende mettere in atto l’Amministrazione Comunale allo scopo di tutelare i cittadini visto che il cartello certamente non promette nulla di buono?
Ed ancora, qualora il pronunciamento nel merito del ricorso ancora pendente dovesse ritenere fondate le motivazioni alla base dello stesso chi ripagherebbe i cittadini del danno subìto qualora la discarica fosse entrata in funzione?
Tante domande e poche certezze se non quella di una fretta inquietante!

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