A furia di seminare prima o poi si raccoglie. E questa volta i frutti sono stati tanti, oltre ogni aspettativa anche da parte degli stessi organizzatori.
Sono state infatti oltre 2500 le persone che sono scese in strada sabato scorso alle 15.00 per dire BASTA con questa assurda politica dell’inquinamento, una politica che da qualche anno a questa parte accentua consumo ed inquinamento del territorio costringendo i cittadini del bresciano a fare i conti con aria, acqua e suolo sempre più inquinati.
Non si contano più le discariche tra quelle chiuse, quelle attive e quelle che, incredibilmente, vengono ancora autorizzate dalla Regione Lombardia. E come un possente schiaffo alla salute dei cittadini ed al rispetto che le istituzioni le dovrebbero, quando per le discariche da realizzare viene chiesta chiarezza, sicurezza e rispetto delle norme anzichè una sospensiva arriva, come nel caso di via Brocchi, una nuova autorizzazione con l’intento di superare quella sottoposta a ricorso.
Alla base della manifestazione una precisa serie di richieste: il riconoscimento dello stato di emergenza ambientale in cui versano Brescia e la sua provincia e la moratoria di tutti i progetti in essere (discariche, bitumifici, gassificatori, vetrificatori, autostrade, alta velocita’, ecc…), misure urgenti e strutturali per diminuire il traffico urbano ed extraurbano, abbandono delle politiche di incenerimento dei rifiuti e del conferimento in discarica degli stessi.
Ed ancora: attuazione di un piano rifiuti zero, stop al consumo di territorio fertile e sostegno ai piccoli agricoltori locali, bonifica e messa in sicurezza del sito Caffaro, realizzazione immediata di aree verdi con funzione di mitigazione (es. Parco delle Cave, ecc…), convocazione degli Stati Generali sull’Ambiente che veda la partecipazione di tutti i comitati che in questi anni si sono mobilitati per la difesa della salute e dell’ambiente in cui viviamo.
Adesso dunque più nessun politico potrà pensare che la gente concordi con questa politica a vantaggio esclusivo dei pochi imprenditori del territorio.
Forse è il caso di ripensarci su scelte discutibili come il bitumificio di Gaburri, la discarica di amianto di via Brocchi, il nuovo stadio a Buffalora e le altre discariche del territorio fino al gassificatore. Insomma, pare proprio che la gente abbia capito che così non si può continuare e che è arrivata l’ora di far sentire le proprie ragioni in difesa del diritto alla salute di questa e delle prossime generazioni.
Ai politici un segnale forte e chiaro: basta con le scelte impopolari contro la volontà della gente!

Pubblichiamo una rassegna fotografica di immagini pubblicate sul Web della manifestazione del 17 Marzo scorso.

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