Sembrava essersi aperto uno spiraglio nella intricata vicenda della discarica di amianto in via Brocchi quando il Sindaco Paroli si era impegnato con il Comitato Spontaneo contro le Nocività a portare nel Consiglio Comunale del 7 Maggio scorso la discussione di una mozione che, magari chiedendo la sospensione dei lavori in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, avrebbe perlomeno chiarito la posizione dell’Amministrazione Comunale sulla vicenda.
Ebbene, come i cittadini ormai sapranno, la promessa non è stata mantenuta perchè sembra che ci fosse qualcosa di più importante (!) della salute dei cittadini da discutere in Consiglio Comunale e così anche questa va ad aggiungersi alla mole imponente delle promesse non mantenute (aspettiamo ancora a Sanpolino la Giunta nei quartieri annullata oltre un anno fa…).
Dal canto suo il Comitato Spontaneo, che fno ad oggi ha dimostrato di mantenere sempre gli impegni, fedele alla promessa, ha manifestato la volontà di riprendere lo sciopero della fame “a staffetta” sospeso nei giorni scorsi proprio grazie alla promessa del Sindaco di discutere la suddetta mozione.
Protesta legittima e pacifica dunque sotto i portici  di Piazza Loggia? Invece no, perchè la richiesta degli attivisti del Comitato è stata respinta dalla Questura che non ha autorizzato la nuova manifestazione, scelta che non convince il Comitato che per tale ragione ha convocato una conferenza stampa per Lunedì mattina alle ore 11.30 in Piazza Loggia ed inviato intanto un comunicato stampa che pubblichiamo:

” E’ di quattro ore fa la notizia che lo sciopero della fame a staffetta organizzato dal nostro comitato non è stato autorizzato dalla Questura.
Stendiamo un pietoso velo sulle motivazioni che ufficialmente stanno alla base della decisione del questore e cerchiamo di capire perchè si vieta ai cittadini del quartiere più inquinato della città di difendere la loro salute e quella dei loro figli in modo assolutamente pacifico.
Di cosa ha paura chi ci governa? La discarica di amianto di via Brocchi rappresenta l’ennesima bomba innescata all’interno di una realtà che ha già sacrificato troppe vittime all’interesse degli imprenditori che, da decenni, sfruttano il territorio, incuranti delle pesantissime ricadute sulla nostra salute. Abbiamo chiesto per tre anni a Comune, Provincia, Regione, di bloccare un progetto tanto dannoso quanto inutile. Nulla è stato fatto. Abbiamo portato dati, perizie, pareri autorevoli. Non sono stati considerati.
Ora ci vietano lo sciopero della fame, o, meglio, ci vietano di farlo davanti al palazzo comunale… A metà maggio, quando la città diventa una graziosa passerella per auto d’epoca, sarebbe indecoroso ricordare che c’è un quartiere dimenticato dalle istituzioni, in cui ci si ammala e si muore per un concentrato spaventoso di nocività.
Ci chiedono di essere invisibili, di morire in silenzio. Ci chiedono di non disturbare la festa della Mille Miglia.
La presenza di chi digiuna per difendere il diritto alla salute viene considerata fastidiosa.
A chi cerca di intimidirci noi rispondiamo che lo sciopero della fame continuerà fino a quando non otterremo risposte concrete. Noi non abbiamo paura.

Comitato spontaneo contro le nocività

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