Ed eccoli qui, a due passi dalle elezioni che, puntuali, tornano i buoni propositi! E così, dopo 5 anni passati ad autorizzare bitumifici e ad evitare attentamente di spendere una sola parola contraria alla discarica di amianto di via Brocchi, i nostri solerti amministratori si fermano e guardano co interesse alla realazzazione del Parco delle Cave, uno dei migliori spot elettorali in previsione delle imminenti votazioni.
In pratica, è idea dell’Assessore Vilardi istituire un tavolo tecnico per la progettazione del futuro Parco delle Cave.
Sulla vicenda, che accogliamo positivamente, il Comitato Spontaneo Contro le Nocività ci invia un Comunicato che pubblichiamo:
Apprendiamo dalla stampa locale l’intenzione dell’assessore all’ambiente del comune di Brescia, Paola Vilardi, di istituire un tavolo tecnico per la progettazione partecipata del Parco delle Cave, al quale siederanno alcuni settori comunali; altri interlocutori saranno individuati dalla Consulta per l’ambiente. A fine mandato, ad un passo dalle elezioni, la giunta comunale di Brescia afferma che il Parco delle cave “sarà una realtà”; prendiamo atto di questa affermazione e osserviamo che il metodo che verrà scelto per la “progettazione partecipata” e l’individuazione degli interlocutori saranno rivelatori della reale intenzione di costruire un percorso che duri nel tempo e permetta un serio lavoro di costruzione del Parco, a prescindere dal risultato elettorale. Avanziamo quindi alcune proposte e riflessioni. Il Comitato spontaneo contro le nocività, fin dalla sua nascita, ribadisce la necessità del Parco naturalistico delle Cave e si impegna con passione, su svariati fronti, per questo obiettivo che è di fondamentale importanza per la salute e il benessere dell’ambiente e di tutti coloro che vivono sia a Brescia sia nei comuni limitrofi. Riteniamo indispensabile che la definizione delle caratteristiche del Parco preveda il coinvolgimento di tutte le associazioni, comitati, gruppi e cittadini che hanno a cuore la salvaguardia e la difesa del territorio e chiediamo quindi pubblicamente uno spazio di intervento e proposta al tavolo di progettazione per tutti i soggetti portatori di interesse. Ribadiamo inoltre che qualsiasi progetto non può prescindere da una preventiva accurata mappatura di tutta la zona da destinare a Parco, che ne accerti il valore naturalistico e paesaggistico e permetta di individuare le aree bisognose di maggior tutela. A questo proposito ricordiamo che i sopralluoghi effettuati nel 2011 nelle cave di Buffalora (ATE g 25) dalla d.ssa Silvia Mora e dalla d.ssa Stefania Capelli, rispettivamente naturalista e ornitologa, hanno documentato il grande valore naturalistico della zona, che presenta habitat molto differenti tra loro all’interno di un’area geograficamente limitata, caratteristica difficilmente riscontrabile nella Provincia di Brescia; è stata inoltre rilevata la presenza di trentanove specie di uccelli (trenta nidificanti), di cui nove a priorità di conservazione elevata e tre protette dalla direttiva europea “Uccelli” 09/147. Questo prezioso lavoro, è doveroso sottolinearlo, è stato voluto e finanziato dai comitati ambientalisti della zona (compreso il nostro) e quindi, oltre ad essere un esempio di impegno concreto per il bene di tutti è, purtroppo, anche la dimostrazione della necessità dei cittadini di supplire all’assenza delle istituzioni. Per ovviare a questa assenza, per consentire una visione ampia e sovraccomunale, riteniamo indispensabile che al tavolo di progettazione del Parco sieda anche la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Brescia, che svolge compiti di tutela, individuazione e protezione del patrimonio paesaggistico e che potrà, quindi, fornire importanti indicazioni. E’ cronaca recente, infatti, il diniego che la Soprintendenza ha opposto alla distruzione da parte del cavatore Gaburri del bosco della ex cava Pasotti: un incantevole laghetto circondato da vegetazione ad alto fusto, un’oasi rinaturalizzata di cui è stata riconosciuta la rilevanza sotto il profilo paesaggistico e naturalistico. Segnaliamo anche la necessità di prevedere, prima della progettazione del Parco, un accurato controllo che accerti l’assenza di eventuali discariche abusive e siti inquinati nel terreno e nei laghetti di cava, rischio purtroppo da tenere in considerazione, anche alla luce di quanto accaduto alla ex cava Piccinelli. Concludendo esprimiamo la nostra richiesta di intervenire nella fase di progettazione del Parco e ribadiamo la necessità che vengano ascoltate anche le voci di quei cittadini che, come noi, pur non potendo incaricare dei professionisti per la stesura di un dettagliato progetto,hanno idee concrete e serie proposte da avanzare; sarà poi compito dell’amministrazione comunale accoglierle per tradurle in realtà. Il Parco delle Cave è di tutti, non appartiene né alla giunta comunale né alla consulta; la scelta di un interlocutore unico, o di pochi interlocutori selezionati, è miope e poco corretta, e produrrebbe malcontento e contestazioni. Solo la presenza di una pluralità di voci è garanzia di democrazia partecipata. Richiamiamo infine la delibera del Consiglio Comunale di istituzione della Consulta per l’ambiente (n. 165/37910 P.G del 9.10.965 e s.m.i.), che così recita all’art. 2, “Finalità”: “E’ compito della Consulta: – (…) – promuovere il dialogo ed il confronto tra i cittadini, l’amministrazione comunale ed in genere le istituzioni, con la discussione dei programmi d’intervento sulla natura, sul territorio e sul patrimonio artistico, storico e culturale della città; – promuovere la reale partecipazione dei cittadini al governo dell’ambiente.” Attendiamo fiduciosi che ciò avvenga.

Comitato Spontaneo contro le Nocività

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