RIMBORSI ELETTORALICome in molti di voi ricorderanno, la recente tempesta che in Regione Lombardia portò alla prematura chiusura dell’era Formigoni a seguito degli scandali che coinvolsero un numero elevato di amministratori non si è ancora conclusa e gli strascichi si ritrovano ancora oggi sulle pagine dei quotidiani.
In un recente articolo pubblicato su Bresciaoggi del 6 Marzo 2014 sono elencati tutti gli sprechi e le spese “non coerenti” sostenute dagli ex amministratori oggetto di indagine, pagate con soldi pubblici sotto forma di rimborsi.
Tra le righe si ritrovano nomi eccellenti della politica lombarda come l’ormai famoso Renzo Bossi, affezionato cliente Apple al punto da arrivare ad acquistare addirittura 4 iPhone in un anno, Vanni Ligasacchi, Margherita Peroni a cui viene contestato anche il saldo di un banchetto da 525 Euro proprio la vigilia di Natale, Enio Moretti, Mauro Parolini e Gianmarco Quadrini a cui viene anche contestato il rimborso con soldi pubblici di ben 2.190,29 euro di caviale, una bottiglia di Champagne Ruinart Rose magnum da 154 euro fino ai cento euro di una sottoscrizione benefica o i 3,20 euro per due coni gelano o la carta igienica dell´ufficio.
Sono cifre e gesti che fanno riflettere e innervosire ma forse non tutti considerano scorretto banchettare e spendere a nome e con i soldi della collettività, visti almeno i risultati delle ultime elezioni regionali.
Già, cari amici lettori, perchè fra questi nomi contestati non ci sono i nomi di tanti altri Consiglieri regionali che durante il loro mandato sono stati corretti e non hanno banchettato con soldi pubblici e non hanno nemmeno comprato telefoni, fotocopiatori, caviale e champagne.
Qualche mese fa abbiamo ricevuto in redazione una comunicazione da parte dell’ex Consigliere Regionale Francesco Patitucci che ci informava di avere addirittura avere rinunciato per iscritto a percepire il vitalizio che pure gli sarebbe toccato. Lo abbiamo pubblicato molto volentieri ed oggi, leggendo sul giornale di banchetti e champagne, non possiamo non tornare indietro con la memoria e chiederci, alla luce dei risultati delle ultime elezioni regionali, quale sia il peso che i cittadini danno alla correttezza amministrativa, all’onestà personale e al senso morale

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