Il Municipio. Foto dal sito ufficiale di Cappella Cantone

A Cappella Cantone, nel cremonese, la Regione Lombardia aveva da tempo valutato positivamente il progetto della Edilnord che consisteva nella realizzazione di una megadiscarica di amianto esprimendo parere positivo nei confronti della Valutazione di Impatto ambientale e considerando compatibile con il territorio detto impianto.
Alle volte però la forza dei cittadini e dei comitati è più forte della mera democrazia e supera anche le leggi dell’economia. Un comunicato, giunto alla nostra redazione, ci informa che il 17 Novembre la Giunta Regionale presieduta da Formigoni ha deciso lo Stop al progetto della Cavenord. La discarica di Cappella Cantone quindi, a meno di sorprese dell’ultima ora, non si farà.
E qui entrano in gioco le similitudini con la contestata discarica di amianto di Brescia, quella di via Brocchi fortemente voluta dalla Profacta ed altrettanto fortemente osteggiata da cittadini e comitati ambientalisti. Pare infatti che fra le motivazioni per le quali la discarica di Cappella Cantone non si farà vi è la conclamata impossibilità di realizzare discariche nelle zone con falde affioranti in quanto si creano gravi pericoli per l’ambiente.
Già, perchè anche San Polo e Buffalora e tutta la zona interessata dalle cave in generale hanno chiaramente la falda affiorante.
Lo dimostrano i numerosi laghetti che fanno affiorare l’acqua in superficie, lo testimoniano le abitazioni di recente costruzione che si è preferito realizzare senza cantine e con strutture a “nido d’ape” proprio per evitare l’umidità derivante dalle falde.
La domanda è ovvia e spontanea: se non è opportuno realizzare discariche in questa tipologia di zona, come mai a Brescia è tutto possibile? Come mai, trattandosi della stessa Regione e, quindi, degli stessi uffici, sono stati adottati due pesi e due misure? Se il TAR di Brescia a suo tempo non avesse interrotto i lavori oggi la discarica sarebbe operativa sulla base di autorizzazioni concesse in relazione a dati che in altra provincia sono fondamento per fermarne la realizzazione.
Siamo soddisfatti per i risultati ottenuti dalla lotta di cittadini e comitati di Cappella Cantone, ma siamo stupiti di come il caso “discarica di via Brocchi” sia ancora oggetto di discussione e di ulteriori ricorsi e discussioni, quando i fatti parlano chiaramente.
Il territorio ad EST di Brescia ha già pagato troppo in termini di inquinamento ambientale e se viene contaminata la falda pagheranno tutti i bresciani. Alla luce di questo nuovo capitolo ci aspettiamo una chiara presa di posizione dei nostri amministratori a difesa della salute dei cittadini perchè i troppi dubbi su questa vicenda non consentono più ai nostri politici di trincerarsi dietro il solito “giudizio dei tecnici” che troppo spesso viene utilizzato per lavarsene le mani.
Per chi vuole approfondire pubblichiamo integralmente il comunicato relativo alla discarica di Cappella Cantone:
Comunicato stampa
Cremona, 18 novembre 2010
OGGETTO: STOP alla megadiscarica di Cappella Cantone: la giunta regionale di Formigoni costretta a fare marcia indietro.

Dopo tre anni di battaglie di una parte della popolazione e dei Comuni del territorio, ieri la Giunta regionale lombarda ha deciso lo stop al progetto di Cavenord di realizzare una megadiscarica di amianto a Cappella Cantone (Cremona).
Le principali motivazioni addotte sono le stesse che andiamo ripetendo e denunciando da tempo, ossia che non si possono realizzare discariche in presenza di falde affioranti perché è pericoloso per l’ambiente circostante.
A questo punto, anche se la parola definitiva non è ancora stata detta (la ditta ha ancora dieci giorni di tempo per contro dedurre e poi arriverà il parere negativo di Autorizzazione Integrata Ambientale), restano da fare alcune considerazioni:
a) perché solo ora la Regione Lombardia si è decisa a fermare la realizzazione della megadiscarica visto che nulla é cambiato rispetto alla situazione idrogeologica di tre anni fa?
b) qualcuno dovrà pur giustificare, spiegare e – se fossero documentate negligenze, omissioni e clientelismi – pagare politicamente e legalmente la superficialità con cui i vari livelli competenti si erano affrettati a dare le autorizzazioni previste, parliamo degli uffici tecnici regionali della Valutazione di Impatto Ambientale, dell’ assessore regionale al Territorio , dell’assessore ai servizi di pubblica utilità della scorsa legislatura, dell’assessore all’ambiente e all’agricoltura della Provincia di Cremona e del presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini, nominato “commissario ad acta” per la realizzazione della discarica di amianto,che ha adottato due pesi e due misure dando parere favorevole al progetto di Cappella Cantone e respingendo quello di Cingia de’Botti dove vi erano le medesime criticità, e del sindaco di Cappella Cantone, Pierluigi Tadi che ha portato in sede di conferenza dei servizi un parere tecnico NON ESCLUDENTE.
Che cosa hanno da dire ora chi seminava fino a ieri sfiducia e scetticismo e disfattismo sulla battaglia che è stata condotta, giustificando la loro posizione con l’impossibilità e l’inefficacia di contrapporsi ai poteri forti economici e politici, nella fattispecie Cavenord e vari esponenti politici. Si sosteneva che questi erano intoccabili e che avrebbero comunque vinto. Abbiamo dimostrato che alzando la testa e con la determinazione e l’intelligenza non solo della denuncia, ma anche dell’informazione e delle controproposte alternative, è possibile ottenere risultati e dare smacco ai potentati economici e politici intrecciati con settori malavitosi e mafiosi che spesso sono come una tigre di carta.
Diventa a questo punto sempre più importante partecipare alla conferenza di venerdì 19 novembre a San Bassano, in sala banda, piazza Frosi, inizio ore 20.45, perché il dott. Paolo Plescia, ricercatore del CNR, tra i massimi esperti sullo smaltimento dell’amianto, documenterà perché la discarica di Cappella Cantone non si aveva da fare e non s’avrà da fare.
d.ssa Mariella Megna
Cittadini contro l’amianto”

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