Cave di San Polo(Beppe Faraone) – Picchia forte il sole in questi giorni, quasi come circa sei anni fa quando iniziò a circolare la voce che la Profacta (Gruppo Faustini) aveva intenzione di interrare l’amianto in una discarica a poche centinaia di metri dalle abitazioni dei cittadini, precisamente in via Brocchi.
Da allora hanno iniziato a scorrere fiumi di inchiostro e “carte bollate” da parte dei comitati cittadini che di subire l’ennesima bomba ecologica alle porte della loro città, non ne volevano proprio sapere.
Alcuni di essi fondarono addirittura un Comitato Spontaneo che, negli anni, si dimostrerà senza alcun dubbio, il più battagliero di tutti con presidi, flashmob e digiuni prolungati sotto Palazzo Loggia.
Allora erano i tempi della Amministrazione Paroli la quale, nonostante i ripetuti inviti, non prese mai una posizione contraria alla discarica contribuendo ad alzare ancora di più i toni della protesta.
Le ripetute toppe al progetto iniziale e la chiara volontà della Regione Lombardia di non impedire l’ennesimo scempio ambientale si tradussero in autorizzazioni contestate, ma pur sempre valide, tanto che la stessa ditta iniziò ad interrare i primi pacchi di amianto circa tre anni fa.
Purtroppo i pacchi non erano proprio ben chiusi ed una ispezione della Forestale portò al sequestro della contestata discarica per un bel pò di tempo.
La protesta, nel frattempo non accennava a diminuire e a nulla valevano i leggeri ritocchi all’autorizzazione iniziale che prevedevano una leggera riduzione della capienza in modo da aumentare un pochini la distanza dalle abitazioni.
Ai giorni nostri, proprio quando il Comitato Spontaneo iniziava a “riaffilare le armi” con un presidio di 48 ore la scorsa settimana ecco che arriva l’annuncio che i cittadini, in cuor loro, attendevano da tempo: Faustini si dichiara disponibile a rinunciare alla realizzazione della discarica di amianto in via Brocchi con una lettera inviata all’Amministrazione Comunale che, una accelerazione di tale portata alla realizzazione del futuro Parco delle cave, di certo non se l’aspettava.
Sulle richieste avanzate dalla ditta, a compensazione della perdita economica a seguito della mancata realizzazione della discarica (si parla di circa 8 milioni di euro), non vi è ancora nulla di certo e ufficiale ma si parla dell’autorizzazione a cavare sabbia fino al 30 giugno 2016, la realizzazione di una casa di riposo, alloggi protetti e altre strutture.
L’operazione porrebbe di fatto la prima pietra sulla realizzazione del Parco delle Cave visto che le cessioni di Faustini, da sole, rappresentano oltre il 40% dell’intero futuro parco.
I più ottimisti dicono che potrebbe arrivare già nel 2018, ma l’esperienza insegna a non abbandonarsi a facili entusiasmi.

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