(gf) – Fanno sempre più paura i numeri del contagio da Covid-19 nel bresciano che oggi tocca i 1325 casi, il numero in assoluto più alto in tutta la regione Lombardia.
Numeri in aumento probabilmente frutto di una maggiore contagiosità da collegare alla maggiore contagiosità delle nuove varianti identificate con percentuali preoccupanti tra la popolazione ed un clima di apparente tranquillità che l’imprudente assegnazione della zona gialla delle scorse settimane con l’evidente indebolimento delle misure di prevenzione ha contribuito ad alimentare.
Le fotografie degli assembramenti, gli affollamenti dei centri cittadini, le scuole aperte ed i locali pieni sono ancora nei ricordi di ognuno di noi che ha vissuto con leggerezza le scorse settimane.


Le scuole aperte: un capitolo a parte, pressante richiesta e aspettative da favola nella mente di genitori ansiosi di riproporre ai figli una vita normale che il virus purtroppo ancora non consente. In pratica, un volere accontentare tutti fingendo che le cose stessero andando per il meglio.
Tutto questo perchè, se è vero che le scuole non sono fonte di contagio di per se, lo è invece tutto quello che vi gira intorno: i trasporti, gli autobus, gli assembramenti ai cancelli, la permanenza per ore in ambienti chiusi e poco areati come le aule, la difficoltà a mantenere le distanze e le mascherine correttamente indossate non tanto dagli adolescenti quanto dai bambini più piccoli che spesso possono diventare vettori inconsapevoli del virus.
Decisioni sbagliate che si spingevano fino a chiedere con forza anche la riapertura dei ristoranti in orario serale fino alle 22.
Numeri ed aspettative dettate da una disperata crisi economica che porta a pensare erroneamente ad una ripartenza dell’economia che non potrà mai esserci senza una massiccia campagna vaccinale: perchè, parliamoci chiaro, non ci potrà mai essere ripresa economica senza una libertà di movimento che si potrà avere solo con il pieno controllo nella trasmissione del virus.
Si è perso troppo tempo nell’organizzazione vaccinale che è invece l’elemento indispensabile per riaprire negozi, bar, ristoranti, palestre, scuole e tutto quello che fa girare l’economia.
Invocare un ritorno alla normalità senza che ve ne siano le condizioni reali è fantasia che si traduce in incoscienza se si continua a presentare questa situazione di limitazioni alle normali situazioni di socializzazione che fanno solo un favore al virus e a nessun altro.
Il virus si ferma solo con il vaccino e adesso, più che mai, ne abbiamo bisogno più dell’aria stessa che respiriamo.
Tutto il resto sono parole, chiacchiere e prese in giro: dateci i vaccini. VACCINATE LA POPOLAZIONE.

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