(beppefaraone) – I numeri non danno tregua: il numero dei bresciani contagiati sale a 5028, i decessi sono 671 e guariti 1514.
Però c’è ancora troppa gente in giro e la Regione Lombardia ha deciso di ridurre al minimo i motivi di spostamento delle persone sul territorio chiudendo tutto, tranne alimentari, farmacie, servizi postali e bancari con una nuova ordinanza emessa il 21 Marzo 2020.
Ecco una sintesi delle ulteriori misure nella regione Lombardia in vigore in aggiunta alle limitazioni nazionali:

  1. divieto di assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici e sanzioni in caso di non rispetto fino a 5 mila euro;
  2. monitoraggio clinico degli operatori sanitari prima dell’inizio del turno di lavoro;
  3. sospensione dell’attività degli uffici pubblici e dei soggetti privati che svolgono attività amministrative, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  4. sospensione delle attività artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali;
  5. sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti;
  6. sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona;
  7. chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza;
  8. chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell’emergenza. Gli ospiti già presenti dovranno lasciare le strutture entro le 72 ore successive all’entrata in vigore dell’ordinanza;
  9. fermo delle attività nei cantieri edili, esclusi quelli per le ristrutturazioni sanitarie, ospedaliere ed emergenziali, oltre a quelli stradali, autostradali e ferroviari;
  10. chiusura dei distributori automatici cosiddetti ‘h24’ che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;
  11. divieto di praticare sport e attività motorie svolte all’aperto, anche singolarmente.

Restano invece aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie, ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza di un metro.
Si raccomanda di provvedere a rilevare la temperatura corporea dei dipendenti e dei clienti di supermercati, farmacie, luoghi di lavoro e a tutti coloro che vengono intercettati dalle Forze dell’Ordine.
Per il trasporto pubblico locale valgono sempre le prescrizioni sul distanziamento degli utenti già previste dalle ordinanze regionali in vigore.
Fra le nuove misure spicca l’inasprimento delle sanzioni fino a 5000€ per chi non rispetterà le limitazioni imposte, ma ormai a questo punto era una scelta doverosa e inevitabile visto che nonostante il numero di contagiati e decessi in aumento la gente sembra non essere in grado di recepire la reale portata della situazione.
Gli ospedali sono al collasso, in termini di strutture e di risorse umane e se i contagi aumentano diminuiscono le possibilità di avere un posto letto per tutti.
Una nota di merito alla risposta positiva di oltre 1300 volontari in ambito medico alla richiesta lanciata dalla Regione Lombardia: nessuno si tira indietro e la solidarietà umana e professionale del personale che opera nel settore della sanità è veramente straordinaria, al limite dell’umanamente possibile.
Non finiremo mai di ringraziare queste persone, ma possiamo onorarne il lavoro restando a casa, contribuendo a diminuire il numero dei contagiati.

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