(beppefaraone) – Il virus continua senza sosta la sua corsa al contagio. Secondo i dati dell’ATS di Brescia la giornata appena trascorsa ha fatto registrare 299 nuovi casi e 78 nuovi decessi.
Sono sostanzialmente dati in linea con quelli dei giorni scorsi e che fanno chiaramente intendere che il picco non è ancora stato raggiunto.
Quello che invece contribuisce al crescere del malumore e delle recenti polemiche anche a livello Istituzionale di questi giorni è la modalità di gestione dei casi e la somministrazione dei relativi tamponi.
In pratica, molti lamentano di non essere stati testati alla positività nemmeno in presenza di parente positivo al Covid-19 e moltissimi sono convinti sempre di più che una maggiore conoscenza dei numeri dei casi positivi possa contribuire ad arginare meglio il diffondersi del virus.
La modalità di gestione dei tamponi attuale può andare bene per un territorio lievemente compromesso ma sicuramente non è idonea alla conoscenza della reale situazione in un territorio come il bresciano dove i numeri dei contagiati hanno cifre che fanno paura.
Con circa 1044 morti allo stato attuale c’è necessità di monitorare meglio la situazione, evitando che persone positive in maniera inconsapevole possano contribuire a diffondere il contagio.
Sarebbe sicuramente uno sforzo non indifferente ma che, nel complesso, potrebbe accelerare la diminuzione delle possibilità di contagio.
Secondo lo stesso Sindaco della Città di Brescia, Emilio Del Bono, è molto difficile continuare in questo modo.
E’ evidente che i numeri che abbiamo sottomano non fotografano una situazione reale: se non si accertano le condizioni di positività dell’intero nucleo familiare di un paziente contagiato allora il numero effettivo delle persone potrebbe essere molto ben più alto di quello riferito.
Inoltre le persone non testate vanno comunque nei supermercati, nelle farmacie e persino al lavoro se appartengono a settori di primaria necessità.
La prevenzione è importante, e prevenire non è solo restare a casa, è anche fare in modo di conoscere chi è portatore del virus ed impedire che lo porti in giro.
Perchè ciò avvenga non basta il famoso blocco totale: ci vuole la conoscenza reale dei casi, anche perchè il tempo passa  e un conto è chiudere tutto per un mese, un altro prolungare questo stato di cose per mesi.
Ricordiamoci che ogni giorno che passa è anche un duro colpo all’economia del Paese, ma anche e soprattutto dei nuclei familiari che alla fine di tutto questo dovranno farei conti con aziende che non riusciranno a rialzarsi e posti di lavoro che andranno perduti.
Quindi perchè quando si chiedono maggiori tamponi per una maggiore conoscenza della reale situazione nessuno ci risponde?

Condividi l'articolo su Facebook