Un nuovo tassello si aggiunge alla complessa vicenda della discarica di amianto di via Brocchi. Apprendiamo, tramite una mail del Comitato Spontaneo contro le Nocività di Brescia, che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dalla Profacta avverso la sentenza di sospensione dei lavori emessa dal TAR di Brescia nel Giugno scorso.
Il TAR dovrà adesso accellerare l’esame del caso ed emettere al più presto la sentenza definitiva per chiudere la vicenda.
I comitati e gli addetti ai lavori mostrano comunque serenità in quanto le motivazioni della sospensiva del TAR sembrano essere abbastanza solide, specialmente se sommate ad alcuni fattori di indubbia pericolosità. Tra questi fattori non si può non citare la eccessiva vicinanza alle abitazioni civili, la falda acquifera quasi al livello della superficie, scuole pubbliche a circa 850 metri in linea d’aria e, soprattutto, palese incongruenza con la realizzazione di un eventuale impianto sportivo sopra di essa.
Questo perchè, per poter realizzare un campo sportivo o qualsiasi altra struttura sarebbe stato necessario che essa fosse stata progettata PRIMA della entrata in funzione della discarica stessa, in quanto il conferimento del materiale andrebbe fatto in modo da agevolare la posa di eventuali fondazioni o strutture senza il rischio di intaccare l’integrità del materiale depositato.
Poste dunque queste inevitabili considerazioni, rimaniamo in attesa di conoscere i particolari degli sviluppi finali della vicenda che, quanto prima, il TAR di Brescia dovrà scrivere.
La discarica di amianto, la cittadella dello sport, lo stadio e le (future) villette di pregio (potenzialmente con vista sulla discarica….) hanno dunque un’unico denominatore: la Profacta, che realizzerebbe il tutto e lo farebbe su terreni che già adesso utilizza come cave e che invece, in base ad una precedente convenzione con il Comune, avrebbe dovuto restituire bonificati e non “edificati” a difesa di quel territorio che, appena 10 anni fa, la Regione Lombardia chiedeva espressamente che fossero salvaguardati come patrimonio agricolo.
Per questa ragione, quando fu progettato Sanpolino, furono ristretti gli spazi verdi a disposizione dei residenti ed aumentata appositamente la densità abitativa del quartiere.
E pensare che proprio l’altro giorno in Regione Lombardia (VI Commissione), ci si occupava della discarica di amianto di Montichiari con la richiesta di Sindaco e cittadini, di fermare le discariche nel bresciano e, in particolare,  nel territorio di Montichiari e paesi vicini (Brescia è proprio a due passi!), territori ormai troppo sfruttati con presenza di discariche e fonti di inquinamento oltre ogni soglia di ragionevole buonsenso.
Brescia ha tributato migliaia di voti alla attuale maggioranza in Regione (come dimenticare gli oltre 12.000 voti alla Lega Nord all’indirizzo di Renzo Bossi?), quella stessa maggioranza che però nel proprio piano discariche sembra penalizzare pesantemente proprio Brescia ed il suo hinterland prevedendo lo sversamento sul suo territorio di centinaia di migliaia di tonnellate di amianto.
Che qualcuno dica a che gioco stiamo giocando……..!

LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO E’ DISPONIBILE NELLA PAGINA DOWNLOAD

Condividi l'articolo su Facebook