Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino 1789 “Gli uomini nascono e restano liberi ed uguali nei diritti; quindi le distinzioni sociali non possono esser fondate che sull’utilità comune.”
Dichiarazione d’indipendenza Americana “Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro creatore di alcuni diritti inalienabili, che fra questi sono la vita, la libertà e la ricerca delle felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi…”
Costituzione Italiana “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di lingua, di religione, di opinione politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza impedendo il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese”
Tutti gli uomini nascono liberi e uguali davanti alla legge, ma gli uomini non sono affatto uguali, sono tutti diversi l’uno dall’altro, non esistono al mondo due uomini uguali. Ogni uomo è diverso per fattori genetici, aspetti caratteriali e fisici e altri infiniti aspetti. Gli uomini però si differenziano anche per culture e civiltà, ogni continente è diverso dall’altro, ma all’interno di un continente ogni stato è diverso dall’altro, a sua volta all’interno dello stato troviamo altri paesi l’uno diverso dall’altro, si possono trovare differenze all’interno delle singole regioni ma addirittura nella stessa città , basti pensare a Roma dove gli abitanti di Trastevere, Tor Bella Monaca sono tanto diversi dagli abitanti di Parioli e loro stessi ci tengono a precisare la loro diversità. Le disuguaglianze esistono da sempre Rousseau affermava che “la disuguaglianza è nata nel momento in cui l’uomo ha recintato un pezzo di terra ed ha detto quindi “questo è mio”. Le prime disuguaglianze si sono sviluppate con la nascita delle prime società, nel momento in cui gli uomini iniziarono a dividersi i compiti. Da sempre nell’uomo è esistita la tendenza ad affermare e rafforzare i vincoli di subordinazione, sono nate così le prime gerarchie in tutti gli ambiti possibili e immaginabili, persino nelle famiglie si potevano trovare delle differenze e quindi disuguaglianze. La storia ci ha portato dominatori e dominati, superiori e inferiori, vinti e vincitori, schiavi e padroni che hanno contribuito a formare una forma di società statica che potrebbe portare a impedire lo sviluppo della società umana. In una società come la nostra, questi principi gerarchici possono essere ancora considerati fondamentali? L’abbattimento di queste strutture gerarchiche potrebbero portare alla creazione di una società ugualitaria? Ma è realmente questo il problema … nonostante quello che dice la nostra costituzione ovvero “l’Italia è una repubblica democratica …” esistono tutt’oggi problemi di disuguaglianze. Si parla, parla e parla, si discute, si dibatte, hanno speso molte parole, sull’uguaglianza e disuguaglianza. Personaggi illustri, filosofi, politici si dilettano spesso, amano parlare dei problemi dei cittadini delle pari opportunità, della libertà di opinione, di pensiero, puntato le loro carriere politiche sul volere un paese con più uguaglianza, con più opportunità uguali per tutti, ma fino ad oggi non si è ottenuto niente di concreto. L’uguaglianza dovrebbe esistere, sempre ed ovunque, anche tra il nostro continente e il Terzo Mondo, il quale viene sfruttato e non viene ripagato e trattato nel giusto modo anzi, ci prendiamo in giro da soli creando iniziative benefiche con raccolte fondi e quant’altro per garantire (così dicono) sviluppo e crescita di suddetti paesi; si vengono così a creare abissali squilibri e gravi disuguaglianze su scala globale. Quindi? Si può arrivare ad ottenere paesi unitari, dove regna l’uguaglianza e soprattutto rispetto? Prima di poter ottenere e di conseguenza garantire Uguaglianza bisognerebbe fare un esame di coscienza. Ci apparirebbe evidente che per eliminare, le disuguaglianze, dovremmo essere più solidali, più rispettosi e più altruisti, pensare al bene e alla felicità degli altri oltre che alla nostra. Nel nostro paese gli interessi e le volontà del singolo vengono messe sempre al secondo posto, persino dal governo spesso e volentieri ci abbandona, dovrebbe invece essere messo in atto la parte dell’articolo 3 “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza impedendo il pieno sviluppo della persona umana. Perché ci possa essere un governo equo, senza disuguaglianze sarebbe necessario che tutti i cittadini fossero messi nelle stesse condizioni e che avessero tutti le stesse opportunità e possibilità indipendentemente dalla condizione economica e/o dal cognome o dalle conoscenze. Abbiamo ottenuto molto in questi anni in fatti di uguaglianze, come la parità tra i sessi, la libertà di pensiero, d’opinione, di parola, diritto all’istruzione e alla santità, diritto alla vita, diritto di assumerci e svolgere i nostri doveri. Il mondo è bello perché diverso, fossimo tutti uguali saremmo veramente monotoni, quindi pur essendo nati liberi e uguali in diritti e doveri, dobbiamo comunque ricordarci che ognuno di noi è unico e come tale deve poter esprimere la sua personalità e nessuno deve e può negarci ciò.

Di R.

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