No, da quello che sembra la gestione della discarica è partita male. Le critiche nella gestione dei manufatti che arrivano per essere sistemati nell’enorme buca a due passi dalle case della gente si concentrano principalmente sul fatto che il materiale debba essere ricoperto da uno strato di terra alla fine della giornata.
Ma questo, a dire delle numerose testimonianze giunte in redazione, ma anche postate su facebook oppure inserite nei comunicati stampa non è avvenuto.Quanto è documentato nelle numerose immagini che girano in rete apre un interrogativo inquietante: ma chi deve controllare che lo stivaggio del materiale avvenga in maniera corretta e conforme alla (duplice) autorizzazione? Speriamo che la risposta non sia che il controllore ed il controllato sono la stessa persona!
Intanto piovono le proteste e le prese di posizione: il CodiSa ha oggi incassato la solidarietà dell’ufficio impegno sociale della Curia e il Comitato Spontaneo contro le Nocività riscende in campo con un comunicato che pubblichiamo integralmente:
Nella discarica Profacta di via Brocchi è stato conferito il primo carico di amianto. Si sta consumando l’ennesimo scempio del nostro territorio, nel silenzio assordante e nell’indifferenza totale dell’amministrazione comunale locale.
Ricordiamo che il Consiglio comunale di Brescia, il 30 maggio 2012, con propria delibera ha impegnato il sindaco Paroli a scongiurare l’avvio di ogni attività presso l’impianto e ad intervenire presso la regione Lombardia per sollecitare la verifica dell’iter autorizzativo della discarica, tenuto conto del ricorso presentato, e tuttora pendente, al Consiglio di Stato. Tutti gli impegni sono stati disattesi, proprio da chi ricopre il ruolo di garante della salute dei cittadini.
La Regione Lombardia ha autorizzato la discarica con un percorso tortuoso e contraddittorio, che lascia spazio a interrogativi tuttora senza risposta. Ci si chiede come possa essere stata rilasciata una prima Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) che consentiva la realizzazione della discarica senza la distanza minima di sicurezza tra il fondo della discarica stessa e la falda. Questo errore, molto grave per le possibili conseguenze ambientali, è stato segnalato dai comitati ambientalisti e reso oggetto di ricorso; la Regione ha quindi per ben due volte dovuto intervenire rettificando l’autorizzazione rilasciata e prevedendo il rialzo del fondo di ulteriori 35 cm.
Ricordiamo inoltre che la discarica è posizionata troppo vicino alle abitazioni e non è rispettata la distanza minima prescritta di 200 metri. Anche questo vincolo escludente è stato aggirato in fase di autorizzazione con l’escamotage del cambio della definizione del rifiuto, che consente di abbassare artificiosamente la distanza minima prevista a 100 metri. La scelta di posizionare una discarica di un materiale pericoloso come l’amianto in un luogo assolutamente inidoneo, nel centro di un quartiere densamente abitato, in una zona già afflitta da pesanti problemi ambientali e che presenta una particolare criticità per la salute degli abitanti è assolutamente dissennata, al di fuori di qualsiasi logica di buon governo del territorio, di attenzione all’ambiente e di tutela della salute dei cittadini. E’ inaccettabile e immorale che la salute dei cittadini sia messa a repentaglio da scelte che privilegiano il profitto di imprenditori senza scrupoli a discapito del bene di tutti. I nostri quartieri malati vanno risanati e bonificati; non di discariche abbiamo bisogno ma della realizzazione del Parco naturalistico delle cave, un grande polmone verde in grado di restituire respiro e vivibilità alla nostra zona e a tutta la città.
Ribadiamo con forza che il conferimento dell’amianto va sospeso, e sottolineiamo che la discarica di amianto è una pietra tombale posta sulla realizzazione di buona parte delle Parco delle Cave e costituisce inoltre una sorta di “bomba ad orologeria” ambientale, che sarà lasciata in eredità alle generazioni future. Per fermare l’amianto, per confrontarci ed elaborare insieme una allargata opposizione alla discarica Profacta di via Brocchi, invitiamo tutte le persone interessate a partecipare alla riunione aperta del Comitato spontaneo contro le nocività che si terrà martedì 9 ottobre, alle ore 20.45, presso la sede della RAB in via Saleri n. 19 a S. Eufemia. Informiamo che nel frattempo abbiamo organizzato un servizio di vigilanza ed informazione nelle immediate vicinanze della discarica per esprimere il nostro dissenso alla situazione in atto. 

Le fotografie che pubblichiamo (grazie a Gabriele Avalli del CodiSa) mostrano chiaramente alcuni momenti dello scarico dei manufatti e la loro TARDIVA copertura con un esile strato di terra. La copertura dei manufatti è evidentemente tardiva mettendo in relazione le foto realizzate ieri con quelle di oggi e su questa tipologia di segnalazioni ed evidenze si chiede alle autorità di non sorvolare ma di prendere tutti i provvedimenti del caso perchè non è accettabile che situazioni del genere possano essere affrontate con sufficienza, specialmente quando è in gioco la salute ed il benessere di cittadini grandi e piccini.

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