Torna alla ribalta della cronaca il sito inquinato della ex Cava Piccinelli, proprio alle porte di Brescia e sotto gli occhi di tutti da decine di anni!
Quando si parla di Cesio 137 il primo pensiero è quello di calmare subito le preoccupazioni dei cittadini dicendo che “per adesso” la falda è salva. Ma la vera domanda è “fino a quando” la falda resterà indenne dalla contaminazione con il materiale radioattivo all’interno della suddetta area?
Circolano voci insistenti che con la relativa mobilità della falda la stessa sia arrivata a meno di mezzo metro dal materiale incriminato per cui è ragionevole pensare che, data la tipologia del territorio, bisogna attivarsi al più presto per eliminare definitivamente il pericolo di contatto fra acque ed inquinanti anche perchè la soluzione più economica, aspettare che il Cesio 137 cessi di essere radioattivo, appare impraticabile visto che detta radioattività ha una durata media di circa 200 anni!
E’ dunque doveroso tutelare la salute delle generazioni future facendo qualcosa presto e bene visto che non si può ancora pensare di arginare la contaminazione con dei semplici teli sulla superficie allo scopo di far defluire le acque piovane tenuto conto che, con il tempo, il pericolo verrà prbabilmente da sotto a causa della instabilità della tanto temuta falda.
Secondo autorevoli voci dell’Arpa la quantità di radiazioni nella zona a maggior rischio sarebbe equivalente, sostandovi per 24 ore, a quelle di una radiografia: ben poca cosa comunque non deve essere visto che si tratterebbe di una radiografia a ciclo continuo da decine di anni, se non per l’uomo, per l’intero sistema circostante.
Comunque anche senza Cesio 137 le acque di prima falda non godono buona salute in quanto dai rilievi effettuati si è evidenziato un modesto superamento del limiti individuati dal d.lgs 152/2006 per cromo 6, tetracloroetilene, tricloroetilene che proprio caramelle non sono!
Una ragione in più per intervenire con urgenza….