L'Avv. A. Paroli Sindaco di Brescia (da www.comune.brescia.it)

Dopo le “attenzioni” ricevute dal CodiSa, il Sindaco Paroli torna nei pensieri dei comitati ambientalisti. In una lettera aperta sono gli esponenti del Comitato Spontaneo contro le Nocività a rivolgersi pubblicamente al primo cittadino bresciano.
Ecco il testo integrale della lettera aperta:
Sindaco Adriano Paroli la sua giunta comunale, in versione itinerante, ha scorrazzato in lungo e in largo per la città di Brescia, dai villaggi Violino e Badia ai quartieri Folzano, Don Bosco, Porta Venezia, Caionvico e Casazza. A Sanpolino, S. Polo e Buffalora, però, non si è ancora vista. Può essere che l’aria di questi quartieri non si addica ne’ a lei ne’ ai suoi assessori, e come potremmo darvi torto? Anche a noi, abitanti della zona, respirare qui non fa un gran bene, come certificano i dati del rapporto ASL sull’incidenza di patologie respiratorie nel quartiere di S. Polo. Infatti se venisse a trovarci, sindaco Paroli, potremmo farle presente che Brescia non fa che retrocedere nella classifica di Ecosistema urbano stilata annualmente da Legambiente e Ambiente Italia, grazie soprattutto alla pessima qualità dell’aria, pesantemente inquinata da polveri sottili PM10, ozono e biossido di azoto. Potremmo anche ricordarle che Brescia è la terza città più inquinata d’Europa, proprio in riferimento alla qualità dell’aria, che è la prima città della Lombardia per aree verdi cementificate negli ultimi anni e prima in Italia per i decessi causati da tumore; potremmo tentare di farle capire quanto ci allarmi, in questa città dei tristi primati, il quadro drammatico delineato dal rapporto ASL, che attesta per la nostra zona un’incidenza maggiore, rispetto a tutti gli altri quartieri, di tumori alla vescica e al fegato. Sarebbe di “vitale” importanza per noi sapere da lei e dai suoi assessori quali misure intendete adottare per tutelare la salute dei cittadini.. A fronte di questa emergenza sanitaria sarebbe quindi interessante ragionare insieme sulla priorità assoluta che lei attribuisce, nella sua agenda, alla costruzione nel Parco delle Cave della cittadella dello sport, di un secondo palazzetto, dello stadio, di decine di migliaia di metri quadrati di nuovo edificato, di parcheggi e di edifici destinati al terziario, e su come tali progetti possano costituire una risoluzione ai problemi della nostra zona e un suo risanamento. Venga sindaco, ci spieghi come una colata di cemento e un aumento esponenziale del traffico veicolare potranno salvare dal degrado il nostro territorio, devastato da cave, discariche autorizzate e abusive, siti radioattivi, strade a grande scorrimento, acciaierie, impianti di smaltimento di rifiuti tossici e pericolosi. Ci chiarisca come coniugare il suo desiderio di risanare il territorio con l’approvazione che la sua amministrazione ha accordato alla progettata discarica di amianto di via Brocchi. Forse, contemporaneamente, potrebbe anche spiegarci come mai pare che gli interessi del sig. Faustini, suo privilegiato interlocutore per i progetti di discariche e impianti sportivi, siano per lei prioritari rispetto alla salute dei cittadini. Ci illumini sul motivo per cui cavatori e imprenditori, che da decenni si arricchiscono sfruttando il nostro territorio, devono poter continuare a guadagnare a discapito del diritto elementare di ogni cittadino a vivere in un ambiente sano, ricco di verde, fruibile da tutti gratuitamente, in cui fauna e flora siano tutelate e protette, dove vengano adottate efficaci misure di mitigazione delle molteplici fonti di nocività, un territorio finalmente restituito alla collettività e salvato dal saccheggio e dalla distruzione Ci incontri, ci ascolti, dimostri che è in realtà diverso dal sindaco che fino ad oggi abbiamo conosciuto, che se ne sta trincerato nel palazzo e sbarra le porte ai cittadini che desiderano esprimere il loro disagio, un sindaco che non solo non conosce il significato della parola “dialogo” ma che addirittura sporge denuncia contro chi pone problemi reali e concreti chiedendo soluzioni. Si presti ad un confronto civile, franco e leale con i cittadini, uno scambio vero di opinioni, qualcosa di diverso dalla rappresentazione preordinata, con domande concordate e risposte preconfezionate, che ha avuto luogo il 27 maggio scorso presso la casa delle Associazioni di S. Polo e che, a fronte di un suo smisurato e inopportuno comizio pre-elettorale, infarcito di affermazioni prive di fondamento e vuote promesse, non ha offerto che un piccolo spazio, assolutamente insufficiente, agli interventi, alle opinioni, alle proposte dei cittadini. Chiediamo tempo ed ascolto, per avere la possibilità di spiegarle cosa vogliamo per i cinque quinti del nostro territorio e del Parco delle Cave, per porre domande “vere”: vorremmo che ci chiarisse, ad esempio, come può sostenere che il quartiere di Buffalora, verrà “impreziosito e riqualificato” (parole sue) dai suoi progetti che, glielo ricordiamo, prevedono per questa zona un polo logistico, un nuovo bitumificio, un impianto di smaltimento rifiuti e la distruzione di un’oasi naturale, come da delibera n. 31/2009 del consiglio comunale. Le interessa il brivido della democrazia partecipata? Allora provi, per una volta, a correre il rischio di dover rispondere a domande scomode, di sottoporsi a critiche, provi e render conto del suo operato ai cittadini che lei dovrebbe rappresentare e tutelare; non pensa che anche questo rientri nelle responsabilità connesse al suo mandato? Ci stupisca, sindaco Paroli, dia un segnale forte di attenzione ai problemi reali della città, dimostri disponibilità all’ascolto ed al dialogo con i cittadini, prenda atto della drammaticità del problema ambientale di Brescia e operi scelte conseguenti. In assenza di questo cambio di rotta, allo stato attuale delle cose, le diciamo con molta franchezza che l’unica sua firma che ci piacerebbe vedere su un foglio, che volentieri sventoleremmo trionfalmente, è quella posta in fondo alla sua lettera di dimissioni.

Il Comitato spontaneo contro le nocività

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