Pubblichiamo una “lettera al Direttore” inviata alla nostra redazione da due cittadini residenti a Sanpolino:

” Siamo una coppia qualsiasi di cittadini, che pagano le tasse e cercano di applicare ogni giorno le regole della convivenza civile nel rispetto di persone e istituzioni. Purtroppo abbiamo perso una buona dose di fiducia nell’efficienza e nella trasparenza delle une e delle altre, a causa delle vicen-de quasi paradossali legate alla casa dove abitiamo nella zona di Sanpolino. Con i risparmi di una vita da lavoratori dipendenti siamo riusciti ad acquistare un appartamento nei nuovi complessi, progettati con criteri di attenzione alla sostenibilità ambientale, al comfort acustico e igrometrico, al contenimento dei consumi energetici ecc. Eravamo soddisfatti ed orgogliosi di quella che ci sem-brava una grande conquista, ben presto però hanno cominciato a manifestarsi una serie di pro-blematiche strutturali ed è iniziato il “rimpallo” di responsabilità tra Amministrazione comunale, Uf-ficio tecnico, Consorzio Eco 15, Asl, Coop casa amministratore condominiale. E’ dal 2008, anno di ultimazione dei lavori di edificazione, che stiamo raccogliendo segnalazioni, solleciti, richieste di spiegazioni, risposte più o meno evasive, dichiarazioni non ottemperate; il labirinto in cui ci siamo addentrati diventa sempre più intricato nella ricerca di riscontro, nei passaggi e negli incroci da un interlocutore all’altro. Attualmente le inadempienze e il malfunzionamento riguardano soprattutto l’impianto di areazione/aspirazione con recupero del calore, considerato all’avanguardia… ma solo in teoria! Il dossier dei documenti sui ritardi scandalosi, sulle opere non eseguite o che non garan-tiscono le prestazioni previste nel capitolato aumenta progressivamente le sue dimensioni, ma la conclusione della vicenda non è al momento in vista. Abbiamo interpellato perfino il Sindaco, in di-verse occasioni, e non è nemmeno la prima volta che ci rivolgiamo alla stampa locale per essere ascoltati. Siamo avviliti ed estenuati, non ancora disposti ad arrenderci per ottenere quanto dovu-to, cerchiamo sostegno alle nostre legittime richieste di utenti di edilizia convenzionata. Perché il Comune ha rilasciato certificati di agibilità senza effettivo controllo? Perché l’impresa costruttrice non risponde dei vizi costruttivi accertati? Perché per le riparazioni bisogna attendere oltre 14 me-si, con grave disagio procurato nella vita domestica quotidiana? Sappiamo di non essere i soli a trovarci nella stessa situazione, nel nostro ed in altri quartieri della città. Ci domandiamo il motivo per cui in Italia, ad alto o basso livello, non si riesca a porre rimedio alle mancanze e a risolvere le questioni sul piano pratico, in tempi ragionevoli. E alla fine rimane tanta, tanta amarezza.

Giuseppe Di Giacomo – Enza Lembo

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