Alla conferenza stampa di Venerdì scorso, il Consigliere Regionale Francesco Patitucci ha esposto in maniera chiara ed inequivocabile il proprio pensiero sul grave stato dell’ambiente in tutta la Circoscrizione ESt del Comune di Brescia. Troppe cave, troppe discariche, troppi fumi nocivi alla salute. Insomma, troppe fonti di inquinamento a cui adesso bisogna sommare anche quasi 12 anni di incuria nei confronti di una vera e propria minaccia all’ambiente ed alle acque della intera città. Il riferimento è al terreno meglio conosciuto oggi come “ex Cava Piccinelli” contaminato dal Cesio 137, un materiale radioattivo che giace lì in attesa di una bonifica che, in realtà, doveva essere fatta almeno 10 anni fa.
Quando nel lontano 1998 fu infatti verificata la presenza di questo isotopo ed il rischio concreto di contaminazione all’ambiente circostante la Nucleco, azienda specializzata nel settore, depositò sul terreno dei teloni isolanti che avrebbero garantito la messa in sicurezza del terreno per circa due anni in attesa dell’avvio delle operazioni di bonifica.
Queste operazioni non sono di fatto MAI iniziate ed oggi, dopo oltre 12 anni il terreno è ancora contaminato e proprio in questo periodo sono in corso valutazioni per verificare che il Cesio 137 non abbia ancora raggiunto la falda che, negli anni, si è intanto innalzata di circa 4 metri.
Una situazione oggi resa ancora più critica dal crescente corredo di attività inquinanti che questa amministrazione Paroli si appresta a tollerare (come nel caso della discarica di amianto di via Brocchi stranamente “riautorizzata” appena qualche mese fa), oppure ad autorizzare.
Nella diffida presentata e già inviata a Comune, Provincia, Regione, ASL, ARPA e Prefettura si invita il Sindaco e gli Enti in indirizzo, a provvedere entro 30 giorni, ciascuno per le proprie competenze, ad intraprendere ” ogni atto ritenuto necessario ed idoneo, anche se non espressamente menzionato, a garantire il raggiungimento dell’obiettivo di tutela dell’ambiente, del patrimonio e della salute pubblica, disponendo ogni misura ablativa della proprietà e conservativa del patrimonio ambientale atta a tutelare la condizione dei cittadini residenti.“.

Sul canale video YouTube (oppure qui sotto) è inoltre disponibile una intervista nella quale il Consigliere Regionale Patitucci illustra nel dettaglio le iniziative presenti e future per la tutela della salute di cittadini e i contenuti della diffida della quale pubblichiamo il testo subito sotto il riquadro del filmato.

Io sottoscritto signor Francesco Patitucci, nella mia qualità di Consigliere Regionale nonché di cittadino residente Brescia, Via Tiziano. Quartiere San Polo, in zona limitrofa a quella ove è ubicata la cava denominata Cava Piccinelli formulo la presente quale invito diffida e messa in mora affinchè codesti Enti in indirizzo, ognuno per quanto è di Sua competenza, provveda ad intervenire sui fatti oggetto di segnalazione nel presente esposto, assumendo i relativi provvedimenti di cui appresso onde garantire l’effettiva tutela dei primari interessi alla salute e alla conservazione del patrimonio ambientale della comunità bresciana e, in particolare, dei numerosi cittadini residenti nel quartiere cittadino di San Polo.
PREMESSO CHE
La Provincia di Brescia ha attualmente 358 Cave tra dismesse e Cave in funzionamento ed in troppi casi le Cave dismesse della Provincia di Brescia finiscono per trasformarsi in discariche per rifiuti di vario tipo mettendo a grave rischio la salute dei cittadini per l’eccessiva quantità di materiale interrato in zone che non sempre si rivelano idonee per tali attività;
PREMESSO INOLTRE CHE
L’ex Cava Piccinelli sorge dal 1976 in via Cerca 45, che si trova tra i quartieri di San Polo e Buffalora ed è ormai da anni in stato di abbandono: manca la segnaletica di pericolo e la rottura dei teli impermeabili posizionati nel 1999 dalla ditta Nucleco, che dovevano arginare l’emergenza del Cesio per al massimo due anni, in 12 anni si sono deteriorati e nella discarica abusiva ha cominciato a formarsi percolato radioattivo; inoltre il progetto di bonifica, approvato dall’Asl, giace in un cassetto dal luglio 1998 e l’ultimo intervento di messa in sicurezza del sito risale al 1999;
RILEVATO CHE
Sugli organi di stampa (Ad Es. Giornale di Brescia e QuiBrescia) è apparso il 13 gennaio 2012 la notizia che i dati ARPA del 19 settembre 2011 rilevano che la falda acquifera sottostante la Cava Piccinelli è contaminata in profondità da Cesio 137 con una radioattività che sfiora il milione di becquerel/Kg, ed inoltre l’ARPA ha rilevato altre sostanze cancerogene, tetracloroetilene e cromo esavalente, con livelli superiori ai limiti di legge; In proposito, si allega un dossier contenente documentazione di rilievo acquisita presso gli uffici dell’Asl e del Comune, tramite i competenti uffici del Consiglio Regionale a seguito di apposita interpellanza proposta. CONSTATATO CHE
“Considerando la risalita della falda di circa 4 metri”, scrivono i tecnici di Arpa Lombardia, “è possibile che la contaminazione radioattiva sia stata, ormai, in parte sommersa dalle acque”, un’eventualità che crea particolare inquietudine perché a poca distanza, nella direzione di scorrimento della falda, si trova un pozzo che rifornisce l’acquedotto della città;
CONSIDERATO CHE L’Asl di Brescia dopo approfondite indagini sulla popolazione del Quartiere San Polo di Brescia nel periodo dal 2004 al 2008 e nelle scuole del Quartiere nel dicembre 2010 ha dimostrato l’esistenza di criticità riguardante la salute degli abitanti della zona;
*******
Alla luce di quanto sopra esposto, il sottoscritto Francesco Patitucci, nelle sue qualità sopra specificate rivolge formale atto di invito, significazione, diffida e messa in mora nei riguardi delle Amministrazioni in indirizzo per quanto di loro competenza affinchè:
a) intervengano presso il Comune ad assumere i necessari chiarimenti e documentazione relativa alla vicenda in questione, onde comprendere quali siano stati gli interventi di messa in sicurezza, caratterizzazione e bonifica eseguita nel corso di questi anni;
b) dispongano ogni atto ritenuto necessario ed idoneo, anche se non espressamente menzionato, a garantire il raggiungimento dell’obiettivo di tutela dell’ambiente, del patrimonio e della salute pubblica, disponendo ogni misura ablativa della proprietà e conservativa del patrimonio ambientale atta a tutelare la condizione dei cittadini residenti.
Il tutto entro e non oltre il termine di giorni 30 dal ricevimento della presente pena in difetto la presentazione di ogni iniziativa legale opportuna a tutela dei propri interessi. La presente viene notificata a mezzo ufficiale giudiziario anche ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 328 c.p. al Comune di Brescia.

Distinti saluti.
Francesco Patitucci  “

Condividi l'articolo su Facebook