A San Polo non si vive poi tanto male, ma soprattutto non si respira aria tanto più inquinata che in altra parte della città. Sembra essere questo il senso della presentazione dei funzionari dell’ARPA, alla assemblea di giovedì scorso, dei dati raccolti frutto dell’analisi dei report delle varie centraline dislocate in città.
E’ vero, l’inquinamento c’è ma non è a livelli doppi o tripli rispetto ad altri quartieri, come il Villaggio Sereno o via Cantore. Possiamo dunque stare tranquilli?
Probabilmente no, per una serie di riflessioni che aprono nuovi scenari.
Anzitutto, se l’inquinamento è più o meno lineare vuole probabilmente indicare che il livello di compromissione ambientale non è più un problema esclusivo della zona Sud Est di Brescia, quindi è ora che anche i cittadini degli altri quartieri si sveglino.
E poi i dubbi legati al perdurante ritardo nella pubblicazione dei dati dell’aria. Il Direttore dell’Arpa, dott. Sesana, ha tenuto a precisare che è difficile predisporre delle attività di contenimento all’inquinamento quando non si ha un quadro esaustivo della situazione degli inquinanti. Lo stesso Sesana ha addirittura precisato che i dati esposti durante l’assemblea sono dati di cui si è avuta conoscenza solo da pochi mesi. Ma come è possibile che Brescia, una città fortemente industrializzata abbia fino ad oggi sottovalutato l’utilità di monitorare i livelli di inquinanti nell’aria?
Dubbi attorno alle cause dell’inquinamento in zona sud-est, attribuito in maggior misura al traffico, sono stati evidenziati anche dal rappresentante di Italia Nostra, nota associazione ambientalista, che ha mostrato tutte le sue perplessità sul fatto che in alcune occasioni i rilevamenti di inquinanti raggiungano pericolosi picchi intorno all’una del mattino in via Ziziola (strada semideserta a quell’ora…..)
Evidentemente poco convinto sul senso delle rilevazioni anche il Dott. Celestino Panizza che non ha mancato di opporre ad essi i risultati di una indagine ASL che dimostrerebbero una percentuale relativamente più alta dell’incidenza di malattie respiratorie nella zona in esame e che anzi, proprio a causa di questa analisi, si sia poi dato il via a tutta una serie di rilevamenti.
Probabilmente Brescia non sarà ai livelli di Taranto, come intitolava il tema della assemblea, ma sarebbe opportuno imporre un taglio alle emissioni di inquinanti con un maggiore e deciso controllo sulle fabbriche in zona ma soprattutto con uno STOP netto e deciso alle autorizzazioni di ulteriori insediamenti inquinanti in quanto il territorio sembrerebbe essere saturo.
Sull’inopportunità di nuovi insediamenti inquinanti l’assemblea ha registrato la coincidenza di intenti con il Dott. Sesana, direttore dell’ARPA, che ha comunque specificato che, nelle tavole illustrate difficilmente si trovano valori di elementi nocivi alla salute oltre i limiti di legge e, quando succede, non eccede in termini significativi.
Insomma un’assemblea dai toni chiaroscuri dove comunque è sembrato prevalere il grigio!
Come dire che è vero che siamo inquinati ma che forse la situazione non è ancora irreversibile se gli amministratori e le autorità prendessero a cuore il rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Si potrebbe iniziare identificando la puzza che i residenti di Buffalora sono ritornati a denunciare in questi giorni, tanto per dare un segno di buona volontà, perchè in fondo riesce difficile accettare che, nel 2012, non si riesca a trovare la causa di un cattivo odore…

Tra qualche giorno pubblicheremo il video di alcuni momenti dell’assemblea.

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